Correva l'anno 1937, esattamente il primo luglio; Amleto Otello Spadini deposita una privativa per modello di fabbrica che ha per oggetto un recipiente a superficie sfaccettata, per infusione di liquidi e specialmente per preparare e servire il caffè.
Le caratteristiche indicanti l'oggetto di questo modello di fabbrica consistono essenzialmente nella forma e nella sfaccettatura di tutto il recipiente tolta la striscia centrale dove la parte inferiore si avvita alla parte superiore del recipiente.
Inoltre, nella documentazione originale viene descritto così l'apparecchio: "Altra caratteristica del recipiente è la forma del manico in materia refrattaria al calore ed il pomolo per poter sollevare il coperchio che mantengono l'armonia della forma e delle sfacettature del recipiente, le quali oltre a dare allo stesso una maggiore robustezza, gli permettono di essere costruito a mezzo di stampi, procedimento estremamente economico".
Il contratto stipulato nel 1936 tra Amleto Spadini e Alfonso Bialetti, avrebbe avuto una durata di tre anni, quindi rinnovabile. Bialetti avrebbe dovuto fabbricare a conto terzi 500 caffettiere entro il 20.11.1936 (350 a tre tazze, 150 a 6 tazze).
Dal 1937, la caffettiera Triplerapid Miracol 900, venne presentata in varie fiere in tutta Italia. La prima, quella di Milano (12.04.1937). Seguirono, quella nel Mercato Nazionale Artigianato di Firenze e quella di Padova.
Il problema sostanziale della caffettiera di Spadini era la mancanza di una valvolina. Nella corrispondenza storica ritrovata tra i due imprenditori, alla fine di una lettera datata 21.08.1939, venivano menzionate quindi le caffettiere fabbricate da Bialetti, ritornate indietro, difettose.
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