venerdì 19 aprile 2024

AMLETO OTELLO SPADINI E L'INVENZIONE DELLA CAFFETTIERA - Prima Parte

Amleto Otello Spadini, nasce a Pavia il 21.10.1899 in una numerosa famiglia di nove figli. Sin da giovanissimo mostra un'insolita vocazione agli affari e un'insaziabile sete di sapere.

Questi, prese parte alla prima battaglia del Piave, che si svolse durante la prima guerra mondiale (novembre 1917), al confine tra Trentino e Veneto. Le giovanissime reclute "I Ragazzi del ´99", furono precettate quando non avevano ancora compiuto diciotto anni.

Amleto Spadini fece ritorno a casa. Nel 1920 soggiornò da uno dei suoi cinque fratelli, Ernesto. Questi, lavorava come giornalista a Genova nel quotidiano "Il Lavoro". Questa visita fu sufficiente a far invaghire Amleto nella grande città portuale, ricca di nuove opportunità e belle speranze.

Grazie alla corrispondenza dell'epoca recuperata tra Amleto e la sua famiglia a Pavia, siamo in grado di tracciare i suoi viaggi e la sua permanenza a Genova. Proprio in quei anni conosce Maria Boero, genovese, con la quale si sposa nel 1923 a Quarto dei Mille.


               Amleto Otello Spadini, Genova


Come si può essere genovesi senza essere commercianti? Per lui, Amleto, negoziare era il suo pane quotidiano. Dalle lettere rinvenute, sin dal 1924, si evidenzia la sua assidua presenza in Francia. Proprio in quell'anno nasce il suo unico figlio: Renzo (proprio lui, sin da giovanissimo, avra un ruolo determinante nello sviluppo della prima caffettiera).

Grazie al fortunato ritrovamento del libretto di paga, siamo riusciti a ricostruire i movimenti professionali di Amleto. Questi, viene assunto nel 1925 presso le "Fonderie Fratelli Silvestri" di Genova. L'esperienza lavorativa in questa fonderia, specializzata in forniture per navi e inoltre nella produzione di campane, diede, grazie all'utilizzo della fusione in conchiglia, nuovi stimoli al giovane e intraprendente Spadini.

Molto probabilmente in un viaggio, Amleto Spadini, conobbe Beniamino Migliavacca di Omegna. I due fonditori cominciarono (solo per breve tempo) la loro avventura imprenditoriale. La documentazione storica evidenzia quindi la presenza di Amleto nella zona di Omegna e l'interessamento al commercio di articoli casalinghi, lì prodotti.



                  Spremiagrumi Triplerapid

                                                                           

Correva l'anno 1933, Amleto Spadini continua la sua avventura imprenditoriale e apre a Genova una fonderia, in Via Tolemaide "Stampi in ghisa".  Dal 1934, comincia la sperimentazione dell'oggetto più italiano di sempre, la sua creatura, la caffettiera. Alcune fonti orali tramandate, sono convinte che l'idea di Amleto prese spunto da una caffettiera costruita dalla Ditta Cane. 

Nella sua fonderia era impegnato anche il suo giovanissimo figlio, Renzo, occupato soprattutto a sostituire il padre sempre più impegnato in viaggi di lavoro. 



 

Renzo Spadini

Nel 1935, inizia molto probabilmente la collaborazione tra Amleto Spadini e Alfonso Bialetti. Proprio Amleto è alla ricerca di un produttore, di un bravo fonditore, che possa sostituirlo nella produzione di caffettiere. Dalla corrispondenza ritrovata, emerge il buon rapporto professionale e di amicizia tra i due.



Alfonso Bialetti


Inoltre,  troviamo in una lettera del 1935 il rifiuto di Bialetti nel produrre a conto terzi un spremiagrumi, che sarebbe stato a suo dire un oggetto di parziale utilità, perche troppo dipendente dall'andamento stagionale . Inoltre, nel medesimo anno, Spadini propose ad Alfonso dei tagliacarte, che vennero plausibilmente prodotti in seguito. 

La caffettiera Triplerapid Miracol 900 fu inizialmente prodotta in piccolissime quantità a Genova. La difficile e complessa forma avevano portato Amleto Spadini alla ricerca di un partner che avrebbe dovuto aumentare la capacità produttiva durante la sua assenza, e sostanzialmente allentare la mole di lavoro al suo giovane figlio.



Istruzioni d'uso caffettiera Triplerapid


Il 04.10.1936, venne stipulato ad Omegna un contratto tra i due: Alfonso Bialetti si impegnava a costruire la caffettiera inventata da Amleto Spadini. Nel frattempo Amleto presentava la sua creatura in diverse fiere, non trascurando mai la sua passione di commercializzare anche altri prodotti. 



Triplerapid Miracol 900, Amleto Spadini


Nel 1937, Amleto Spadini accortosi di un tentativo di plagio, depositò una privativa industriale: brevetto ornamentale n.14691.



Privativa per modello di fabbrica 1.07.1937


La caffettiera di Amleto manteneva un vistoso, eclatante problema: la mancanza di una valvola. In molte occasioni avevo letto, come questo problema lo opprimesse. Lo scoppio era quasi assicurato! La stessa problematica si era presentata probabilmente nella produzione che Alfonso Bialetti aveva eseguito per Amleto Spadini nel lontano 1939.

Un eccezionale documento storico ritrovato, una lettera da Tripoli, datata 26.04.1939, mette in luce il disappunto di un acquirente di una caffettiera e dei particolari  dello scoppio avvenuto in cucina. Amleto Spadini ricorre ai ripari, venne cosi sviluppata una valvolina e tutto proseguì come da copione, o quasi.

Il resto è storia... 

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